As Friendly as a Rabid Dog

Di Paul Rigg

Il decimo album dei Pink Floyd, Animals, pubblicato il 23 gennaio 1977, è incorniciato da due brani acustici caldi e delicati che aprono e chiudono il disco, ma quel "packaging" non inganna nessuno: quest’album trasuda rabbia e collera dall'inizio alla fine. Ironia vuole che sia stato pubblicato nel bel mezzo dell'esplosione del punk rock, che era in qualche modo una reazione a tutto ciò che i Pink Floyd rappresentavano. Tuttavia, dopo l'enorme successo di Dark Side of the Moon e Wish You Were Here, questo disco minaccioso e viscerale fu una sorta di shock per i fan, prima che si rendessero conto che i Floyd avevano, in effetti, prodotto un altro classico.  

"È un album molto violento...", riconobbe Roger Waters, bassista e paroliere del gruppo, in un'intervista a Capital Radio nell'anno della sua uscita, "sono canzoni violente".
 

   

Erano canzoni ispirate dal romanzo Animal Farm di George Orwell, dove c’erano cani come capitalisti spietati; maiali come classe dirigente; e un mare di docili pecore istruite e pronte alla morte. Questa struttura l’ha contraddistinto come un altro degli eccezionali concept album della band.
 
Ma per essere considerato un vero classico, le canzoni devono superare la prova del tempo e, dopo più di 40 anni, si può confermare sena ombra di dubbio che lo sia. Waters ha fatto centro, nel suo recente tour mondiale, quando ha trasmesso immagini di Trump sulla struttura della centrale elettrica di Battersea, con i suoi camini inquinanti, cantando Pigs (Three Different Ones): "Uomo importante, uomo maiale, ha, ah, sei una farsa [...] E quando tieni la mano sul cuore, sembri un tipo simpatico, quasi un buffone [...] ma in verità sei una tragedia”. L'Imperatore buffone potrebbe fare strada ma molti altri leader mondiali seguono da vicino la sua scia, rotolandosi in una fogna di corruzione e menzogne, sembrava dire Waters.  

   

"E quando perderai il controllo," canta Dave Gilmour in Dogs, "Raccoglierai ciò che hai seminato"; in quello che sembra un altro segno di ciò che verrà. L'immagine dell'avido uomo d'affari (ignorando i cambiamenti climatici e le esigenze della gente comune, ad esempio) alla continua ricerca di maggiori profitti, rimane impressa nella mente, insieme al più amaro dei testi: "Così fatti una buona annegata, mentre scendi giù solo, trascinato dalla pietra...pietra...pietra..."
 

È interessante notare che, per un album che è visto come quello in cui Waters iniziò davvero a dominare la band, l'eccezionale lavoro di chitarra di Gilmour, probabilmente la sua Fender Strat preferita, e la sua voce, sono predominanti all'inizio. "Il novanta per cento della canzone Dogs è mia..." disse in un'intervista, "quella canzone era quasi [...] la metà di Animals." Tuttavia, Animals è visto da molti come il momento in cui sia Gilmour che il tastierista Rick Wright iniziarono a essere esclusi, rappresentando in qualche modo l'inizio della fine del gruppo.
 

   

Wright potrà non aver avuto un ruolo importante, ma il suo lugubre piano elettrico crea meravigliosamente l'atmosfera di Sheep, che è l'ultima lunga canzone dell'album. Le pecore sono avvertite mentre pascolano tranquillamente nel campo "Cosa ottieni fingendo che il pericolo non sia reale?" ma non ascoltano e una versione distorta del Salmo 23, la preghiera del Signore, viene agghiacciata mentre entrano tranquillamente nel freddo acciaio del macello.
 

Nonostante il fatto che Animals sia stato descritto come "anti-commerciale", "non-radio-friendly" e "inaccessibile per l'ascoltatore casuale", raggiunse il numero 2 delle classifiche del Regno Unito e il numero 3 di quelle americane, ed è uno dei preferiti dai fan nell'incredibile fondo di catalogo dei Pink Floyd. È accogliente come un cane rabbioso, ma non sembra esagerato dire che la storia della musica sarebbe inimmaginabile senza questo disco.
   

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