Pedigree Metal

Di Tom MacIntosh

La band britannica di heavy metal Judas Priest ha suonato per 48 anni e ha appena pubblicato il 18° album della loro carriera, Firepower, che si aggiunge a una discografia creativa e innovativa. Qui a Guitars Exchange, vorremmo esplorare questo nuovo sforzo sottolineando i pro e contro di questi vecchi professionisti che codificarono l'heavy metal molto tempo fa.      

La band ha avuto numerosi cambi di formazione negli ultimi anni, ma quella attuale è guidata dallo stesso cantante, Rob Halford, dai chitarristi Richie Faulkner e Glenn Tipton, dal batterista Scott Travis e dal bassista Ian Hill. Il loro stile ha radici nel metal, ma anche nell’heavy blues/rock come nel loro primo album Rocka Rolla del '74, e in ciò che fu considerato ‘progressive metal’, che aveva un lavoro di chitarra più sofisticato e testi più eleganti (vedi Sad Wings of Destiny, ‘76 e Stained Glass ‘78). Poco dopo cominciarono a sviluppare il loro caratteristico ‘heavy sound’, con doppie casse combinate con ritmi veloci di chitarra e basso, per forgiare definitivamente quel genere musicale, come fecero i Black Sabbath, i Venom e i Motörhead.
     

Questo nuovo lavoro è stato prodotto magistralmente dalla coppia che ha lavorato con loro già in meraviglie discografiche precedenti, Tom Allom e Mike Exeter, che con la loro produzione tagliente e potente hanno senza dubbio fornito la 'potenza di fuoco' necessaria. Ascoltando il disco si nota che la ricerca creativa è più che viva nella band. Mantengono i loro tipici licks e i riff, una sezione ritmica serrata, e la voce di Halford (anche se con una marcia in meno), ingredienti che rendono quest’album e i leggendari "Dei del metal" Judas Priest, ancora parte del panorama moderno del metal.
     

Il disco, fedele al suo titolo, inizia con riff veloci sull’Epiphone Flying V di Faulkner, con la doppia cassa della batteria di Travis e un ritmo galoppante che potrebbe interpretare una scena d’inseguimento di un film di guardie e ladri. Una persecuzione infernale, dove la polizia "punta il bersaglio con laser e luci, premendo il grilletto, facendo intravedere la vittoria" sembra implicare che ha catturato il loro uomo. In brani come Lightning Strikes e Traitors Gate, il ritmo potente dietro i possenti riff di chitarra sono il gancio perfetto per portare chi ascolta direttamente nelle grinfie di testo diabolico: "Si stanno seminando i semi di un incubo infernale, le tue preghiere e i tuoi demoni stanno suonando il campanello ". Il disco ha una solida base di basso e batteria, in linea con le idee del metal moderno, come in Evil Never Dies, in cui la terra si apre, densa come il fango ma pulita, chiara e pura come il metallo. E un cantante come Halford, che ai suoi inizi era capace di spaccare i vetri e far saltare gli allarmi antincendio, anche se un paio di gradini più in basso, riesce ancora a spostare montagne.
   

     

L'album contiene 14 canzoni, già heavy di per sé, e anche se alcune tracce non hanno bisogno di presentazioni, lo facciamo ugualmente: Children Of The Sun e Necromancer ripresentano vecchie formule che in passato sarebbero anche andate bene, ma qui appaiono un po’ obsolete. Lone Wolf  e Flamethrower, sembrano fatte per riempire qualche buco in modo un po’ generico, ma vincono il premio della produzione sonora. Tuttavia, l'impegno che mettono in ogni assolo e in ogni colpo di tuono è testimonianza di come continuino ad essere delle vere icone del metal e della musica. Firepower dimostra che possono ancora colpire duro, essendo stati "forgiati dal male con la forza", e attirare gli appassionati del metal moderno; e anche se l'ossessione della band con l'occulto è un po' datata, tuttavia, l'album non è una parodia, e ci si appoggiano come se stessero su qualcosa di solido e il fatto è che lo sono e lo sono sempre stati.
     

Rattristati dalla recente notizia che a Glenn Tipton è stato diagnosticato il morbo di Parkinson e probabilmente dovrà interrompere i tour, la band continua a essere ottimista ed è sicura che tornerà a suonare, unendosi ancora ai ragazzi con la sua Hamer Phantom GT, con uno dei suoi vari modelli Gibson o con la sua ESP GT-600 Signature. La sua ultima esibizione sul palco è stata in New Jersey il mese scorso per suonare Metal Gods, Breaking the Law e Living After Midnight. Il giovane Andy Sneap, che suona in modo impressionante, è stato reclutato per il tour.
   

Firepower
è un altro solido esempio del pedigree metal dei Judas Priest come pionieri e innovatori ed è la testimonianza della capacità di resistenza degli "Dei del Metal".
 

 

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