La coppia perfetta

Di Tom MacIntosh

Beth Hart, la graffiante cantante di soul di Los Angeles, (nello stile di Janis Joplin o Aretha Franklin) e Joe Bonamassa, il mago della chitarra blues di New York, hanno pubblicato il loro terzo album di studio insieme, Black Coffee, lo scorso gennaio 2018. Questo duo dinamico, uno dei migliori sul mercato, s’incontrarono per la prima volta nel 2010, quando il famoso produttore Kevin Shirley li persuase a unire i loro originali talenti e a incidere un album. Il risultato fu Don’t Complain, un album di cover che ottenne il plauso della critica, e raggiunse il terzo posto nella classifica Blues di Billboard. Due anni dopo lanciarono il loro secondo lavoro, Seesaw, nominato a un Grammy nel 2013.      

In questo disco, i due hanno dato un tocco sensuale a pezzi di Edgar Winter, Ray Charles, Etta James, Ella Fitzgerald, Howlin 'Wolf, Ike y Tina Turner/Steve Marriott, Peggy Lee, Lucinda Williams e altri ancora. L'album è stato registrato in cinque giorni allo Studio at the Palms di Las Vegas, e vanta alcuni tra i migliori musicisti e collaboratori, a partire dal produttore, Kevin Shirley (Led Zeppelin, Black Crowes, Rush), Anton Fig alla batteria e percussioni, Ron Dziubla al sassofono, Lee Thornburg arrangiando i fiati, tromba e trombone, Reese Wynans alle tastiere, Michael Rhodes al basso, Rob McNelley alla chitarra ritmica, Paulie Cera al sassofono e, come cori, Mahalia Barnes, Jade Macrae e Juanita Tippins.
   

   

L'album si apre con Give It Everything You've Got di Winter, con l’aggiunta di tamburi potenti e fiati, dove la voce roca di Hart dà tutto ciò che ha, rendendo questo straordinario brano un pezzo selvaggio di blues/soul. L'assolo di Bonamassa decolla come un razzo con la sua Les Paul Sunburst del 1959: come sempre, l'uomo dalle dita magiche, dà il meglio di sè. Lullaby the Leaves, diventata famoso con la voce di Ella Fitzgerald, è un'interpretazione malinconia e appassionata del blues, sostenuta da un muro di suono che raggiunge livelli emotivi. Soul of Fire è una versione del brano di LaVern Baker che mostra il lato tenero di Hart, in cui il suo timbro e il feeling sono una delizia. Damn Your Eyes, tratto dall'album Seven Year Itch di Etta James del 1988, in questa versione trasuda blues, e si capisce il perché abbiano scelto questa canzone: la voce di Hart è semplicemente perfetta. Se sei di quelli a cui piace l’ambiente da jazz bar dopo la mezzanotte, ti piacerà Why Don’t You Do Right, originariamente registrato da Lil Green, ed eseguito qui con un gran bel risultato. La title track, Black Coffee, è una canzone di Ike e Tina Turner che presentano con la stessa carica aggressiva della versione di Steve Marriott del 1973, all’epoca degli Humble Pie. Per Bonamassa, la voce contorta di Hart è l'elemento essenziale: "È tutto basato sulle voci. Non potremmo registrare queste canzoni senza la voce di Beth che, una volta che inizia a cantare, costituisce il collante che ci ispira a tirar fuori il meglio. Se suonassimo prima e aggiungessimo la voce dopo, non ci sarebbe magia”.
   

       

Saved
è un altro pezzo di LaVern Baker, un brano di R&B gospel e di cui esistono versioni di Elvis, Brenda Lee, Billy Fury, Elkie Brooks e The Band, solo per citarne alcuni, e -perché no?- se si tratta di vivere in modo duro, veloce, selvaggio, solo per essere salvati, loro lo fanno con un tocco stridente. Allo stesso modo, la settima canzone, Sitting On Top Of The World, è stata eseguita da diversi grandi, tra cui Ray Charles, Howlin 'Wolf, B.B. King, Cream e The Grateful Dead. Hart, Bonamassa e compagnia, in un duello tra i tasti di Wynans con i riff fumanti di Bonamassa e la gola blues-rock di Hart, rendono questo classico una vera bellezza.
 

 

Infine, non dimentichiamoci della versione nitida e cruda di Joy, una canzone di Lucinda Williams. Le voci sensuali di sottofondo, la batteria di Fig e la potente linea di basso di Rhodes, portano questo pezzo a un altro livello. Bonamassa ci regala un assolo diabolico con una Fender Stratocaster che possiede da oltre 20 anni, e dice: "Una chitarra magistrale, la ragione per cui le innovazioni di Leo Fender resistono alla prova del tempo e oltre".
 

   

L'album è composto da 10 tracce mentre l’edizione ‘deluxe’, comprende un'ulteriore canzone, Come Rain or Come Shine. Il disco è una gemma, tanto per la produzione di lusso come per il talento autentico di Hart e Bonamassa.

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