Ritorno al futuro

Di Paul Rigg

I Rolling Stones sono rimasti sorpresi dal successo globale del loro album di cover del dicembre 2016 Blue & Lonesome - pieno di "Chicago blues" - e così, sulla sua scia, hanno deciso di continuare con l'uscita di On Air, che raccoglie i loro spettacoli dal vivo in programmi radiofonici della BBC dall'ottobre del 1963 al settembre del ‘65.    

È chiaro che, sebbene Chuck Berry ci abbia lasciato, con l'interesse dei Rolling Stones per il blues e il R&B, è più forte che mai.
   

La raccolta mescola brani originali degli Stones (come The Spider and the Fly) con cover di canzoni rese famose da altri artisti, come Bo Diddley (Cops and Robbers) e Chuck Berry (Roll Over Beethoven, mai pubblicata in precedenza dagli Stones).
   

L'album contiene 18 registrazioni, ma è disponibile anche una versione “deluxe” con altre 14 canzoni. Molte di queste tracce sono state ascoltate prima solo su bootleg di pessima qualità; mentre qui hanno subito un processo di separazione delle sorgenti audio da parte dei maghi degli Abbey Road Studios, che hanno rimosso sibili e altri difetti, mantenendone l'atmosfera e, in alcuni casi, persino le grida di fans impazzite (come in Hi Heel Sneakers, per esempio). Otto delle canzoni del disco, non sono mai state pubblicate precedentemente a livello commerciale.
   

I titoli pittoreschi di alcuni degli show della BBC (come Saturday Club, The Joe Loss Pop Show e Yeah Yeah) ora riflettono in qualche modo l'ingenua - ma rinfrescante ed energica - band nei suoi primi anni. Quest’album cattura un momento storico essenziale perché è in queste registrazioni che si può ascoltare la band crescere e sviluppare il proprio sound e il proprio stile.
   

Purtroppo –in un certo senso-, questa compilation non è in ordine cronologico: vale la pena creare una playlist dei brani per seguire lo sviluppo della band; qualcosa che sospettiamo faranno in molti.    

 

L'album è pieno di bei pezzi, iniziando da una versione ‘sporca’ del singolo d'esordio degli Stones Come On del settembre del ‘63 (questa versione è 25 secondi più lunga della versione del single in quanto contiene un riff di chitarra di nove note, ripetuto due volte, a partire dal secondo 50). Questo è immediatamente seguito da Satisfaction, che fu lanciata nella sua versione definitiva negli Stati Uniti nel giugno 1965 e che contiene una grande esibizione vocale di Mick Jagger. In questa versione, citando Uncut Magazine, "C'è una maggiore fisicità del riff di Richards con un fuzz demoniaco, [si tratta della sua Les Paul Burst del ’59, attraverso un fuzz-tone Gibson Maestro] mentre il controllo sostenuto, dietro i colpi e la spinta degli accordi, aggiunge una consistenza diversa ma ugualmente impressionante".
   

 

I critici sono divisi se "l'antica arte della tessitura" (così definisce Richards il marchio di fabbrica del sound a due chitarre dei Rolling Stones) sia pienamente evidente in questo disco, ma certamente è bello sentire Brian Jones e Keith Richards rimbalzarsi l'un l'altro su brani come It's All Over Now; com’è bello sentire Bill Wyman partecipare al festival di chitarre su brani come I Wanna Be Your Man.
   

Tuttavia, il miglior ‘nuovo’ pezzo per il sottoscritto è la strumentale 2120 South Michigan Avenue, che offre un ascolto decisamente piacevole. L'indirizzo, nel titolo del brano, è quello della sede degli studi della Chess, dove per coincidenza Chuck Berry registrò il suo primo grande successo, Maybellene, nel 1955.
   

Senza dubbio un ritorno al futuro.

(Immagini: 
©CordonPress)



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